Avventura sulla Serra Rossa

Filettino, Febbraio 2015

Esiste un luogo ai confini meridionali del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, nel territorio del comune di Filettino, dove raramente gli escursionisti o gli abitanti del luogo si recano: la Serra Rossa, lunga dorsale che corre in direzione Est-Ovest dalla bocchetta del Viglio sino a Serra Sant’Onofrio, verso Trevi nel Lazio. Territorio selvaggio e remoto.

Visitai questo luogo nell’autunno del 2013 e rimasi colpito dagli ampi panorami che si aprono sulle cime dei Monti Ernici intorno a Campo Catino ed una prospettiva unica sul piccolo circo glaciale del Monte Crepacuore, visibile solo da qui.

Durante le ultime avventure sui Simbruini avevo monitorato lo stato di innevamento e dopo le abbondanti nevicate di Febbraio ho deciso di organizzare un’escursione sulla Serra Rossa in compagnia del nuovo amico Angelo Monti, fine fotografo di uomini e montagne, oltre che esperto alpinista.

Si parte con calma dalla barriera est della capitale, per essere sicuri di trovarci ancora in ambiente montano quando il sole tramonterà e ci regalerà luci perfette per le nostre fotografie. Raggiungiamo Filettino, oggi ben innevato anche nel centro abitato, e dopo aver salutato i miei amici in paese, ci dirigiamo verso l’attacco del sentiero che percorreremo oggi e che parte dalla prossimità delle scuole elementari.

Il video racconto

Una lunga scalinata di cemento ci porta nel fosso del Vardano, affluente del fiume Aniene, le cui acque arrivano gelide dalle pendici dei Monti Càntari. Traversiamo il fosso su un ponticello di legno e risaliamo la caratteristica scala naturale scavata nella roccia: la Scadella. In breve ci lasciamo alle spalle le case di Filettino e procediamo su un sentiero ben segnato, che corre a mezza costa, prima tra terrazzamenti innevati, quindi tra boschi e radure.

Oggi Melody corre felice sulla neve, senza mai allontanarsi troppo, ma la vedo nervosa, impegnata a seguire col naso a terra le impronte di qualche animale misterioso che vive in questi boschi; decido di allacciare il suo guinzaglio alla mia nuova cintura da Dog Trekking, per sicurezza. Raggiungo Angelo che si è fermato e sembra eccitato: ha appena visto un lupo sul sentiero, ma non ha fatto in tempo a prendere la sua macchina fotografica per immortalare la bestia fulva. Ecco spiegato anche il nervosismo della nostra 4 zampe: il richiamo della foresta stava per rapirla e condurla a vita selvatica.

Allacciamo le ciaspole e continuiamo a camminare seguendo questo sentiero che in costante ma dolce salita raggiunge la strada forestale che sale dal bivio di Fiumata verso località il Pratone. In prossimità di un area attrezzata con tavoloni si incontra il bivio che si stacca dalla carrareccia e si inerpica ripido verso la sella tra il Colle Viglio e le rupi della Serra Rossa: Serra Sant’Onofrio.

Appena raggiunta la sella lo sguardo si apre sui versanti più segreti dei Monti Ernici ed appaiono le cime più remote di Filettino come il Monte Crepacuore e il Pozzotello, oltre ad una prospettiva alpina delle guglie rocciose del Peschio della Cornacchia.

Decido di sciogliere Melody che impazzisce di gioia su queste alture, tra le nevi di questo timido inverno; il sole del primo pomeriggio rende faticosa la risalita del crinale che seguiamo verso Serra Magliano, quindi ancora più su verso la Serra Rossa, piccola radura ad una quota di circa 1750 metri, anticima del Monte Pratiglio. Oggi Melody è proprio brava e non si allontana mai, evidentemente è appagata anche lei dalla bellezza dei luoghi: non si distrae, prima ci corre intorno, poi si sdraia a rinfrescarsi sulla neve, quindi si mette sulla scia delle nostre ciaspole approfittando della traccia lasciata dai membri più anziani del suo branco.

Sono circa le 15 e decidiamo di non raggiungere il Monte Pratiglio; diamo uno sguardo alla cartina e dopo aver individuato la nostra posizione Angelo decide di scendere direttamente nel bosco, in linea retta verso la strada forestale, per intercettare le nostre stesse tracce 400 metri più a valle. La parte più divertente del pomeriggio ha inizio!

I pendii sono decisi, la neve ancora fresca dentro al bosco, i faggi intonacati dopo le nevicate degli scorsi giorni: ci buttiamo tutti e tre in allegra discesa verso la conclusione del pomeriggio e rapiti da un divertimento genuino, presto, troppo presto recuperiamo il sentiero che ci riporta a Filettino poco prima del tramonto.

Saliamo in auto e corriamo sulla provinciale per fotografare le ultime luci della giornata che inondano le pareti dei Càntari, la cresta del Gendarme, i circhi glaciali e la cima del Monte Viglio e subito il bianco della neve vira al rosa e all’arancione, poi velocemente la notte scende e ci riporta a casa.

La foto gallery

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